2008-11-13

La battaglia dell'Office

Microsoft Office continua a farla da padrone (anche se l'ultima versione si presenta con una interfaccia impossibile da imparare), OpenOffice avanza soprattutto nelle organizzazioni che non possono o non vogliono permettersi il costo della suite Microsoft, nascono come funghi siti che forniscono applicazioni di produttività office via web. Dobbiamo poi aggiungere suite magari meno complete, ma che forniscono il 90% delle funzionalità utilizzate dalla stragrande maggioranza degli utilizzatori, spesso con una semplicità estrema, come iWork per il mondo Apple.
Pensavamo che questa lotta avesse ormai definito i maggiori antagonisti, ma pensavamo male!
Ecco infatti il gigante IBM che si fa avanti per mezzo usando l'altisonante nome Lotus: ecco, in versione beta, Lotus Symphony! Per di più in forma gratuita!
A guardare le caratteristiche dichiarate, non siamo a livello stratosferico: dopo tutto è soltanto una beta. Si presenta infatti con le applicazioni di base: word processing, spreadsheet e presentazioni; rispetto ai concorrenti manca la parte mail (fornita come Lotus Notes, ma a pagamento) e il database; manca inoltre il modulo grafico, ottima aggiunta di OpenOffice.
Il concetto di base è comunque quello di OpenOffice: il software in pratica è uno solo, il che permette di mantenere la stessa interfaccia, gli stessi menu per le tre applicazioni, con le toolbar che cambiano a seconda del tipo di documento aperto. Allo stesso modo, offre la stampa pdf inglobata nelle applicazioni.
Vengono supportate anche le macro, ma non sono compatibili con quelle Microsoft, né in ingresso né in uscita.
Come compatibilità con i sistemi operativi, OpenOffice resta il più completo: Microsoft infatti offre versioni per Windows e Mac, mentre Symphony è utilizzabile su Windows e Linux, ma OpenOffice li serve tutti e tre. Symphony fornisce l'uscita in html solo nella parte di presentazione.
Ovviamente, sia OpenOffice che Symphony sono gratis, mentre il costo di Microsoft è accettabile sono nella versione Home.
I documenti di Symphony sono nel formato OpenDoc, lo stesso di OpenOffice, probabilmente non completamente compatibile con Microsoft (che è solita interpretare a proprio piacimento gli standard).
In effetti, la prima reazione non è positiva: forse non si sentiva la mancanza di un altro attore in questo campo, soprattutto se con meno possibilità. Tuttavia, la versione definitiva di Symphony è prevista per il prossimo anno e allora vedremo se ne sarà valsa la pena: la presenza di IBM dovrebbe essere una garanzia per la bontà del prodotto. Sul sito indicato, oltre al download, è possibile visionare una brochure di prodotto, anche se la cosa migliore sarebbe di scaricarlo e provarlo... Chi usa Mac al momento può solo fare lo spettatore, a meno che non approfitti di uno dei software di virtualizzazione che permette l'installazione di Window o Linux su Mac.
Ancora una differenza: Symphony, come Microsoft, non è Open Source.

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