Il browser
Arc sta uscendo da prodotto di nicchia e se ne sente parlare un po' di più. Circa 8 o 9 mesi fa, lo avevo scaricato, per vedere se poteva essere un sostituto per
Edge (Chrome di Google non esiste più sul mio Mac); l'avevo disinstallato il giorno dopo: troppo diverso, poche spiegazioni, per poi ottenere la stessa cosa: navigare. Ma ora l'idea è di provarlo un po' più a fondo (sto scrivendo da Arc) ed il processo è tutto in diretta 😀
Il confronto sarà ovviamente rispetto a Safari (default su MacOS) e Microsoft Edge (basato sul motore di Chrome, ma un po' meno pesante dell'elefante di Google). Anticipo anche che sono molto pignolo sull'interfaccia grafica dei software e qui non faccio eccezione.
Inizio e avvio
L'app non è presente sullo Store, come per altri browser (ma è stata notarized da Apple, per cui è sicura), per cui occorre andare sul sito per scaricarla; l'installazione è al solito un drag&drop.
La partenza (fatta con Mac appena svegliato dallo sleep) è piuttosto lunghetta (i nuovi processori ARM ci hanno abituati male): 7-9 secondi, un'eternità, ma anche gli altri due non fanno tanto meglio: per Edge è la stessa cosa, Safari un paio di secondi in meno. Poco importante: con la gestione della memoria di MacOS, possiamo lasciare aperti i software usati spesso.
Non si presenta bene: il colore scelto di default è una sorta di verde/giallo che ricorda l'acqua di una palude... per fortuna si può cambiare (right-click sulla barra a sinistra, Edit Theme Color).
Noto che una parte dell'interfaccia compare in italiano, mentre tutti i menu sono in inglese: non è un problema, ma per coerenza preferirei una sola lingua, fosse anche solo l'inglese.
La primissima cosa da fare, per me obbligatoria (perché non è di default?): dal menu View far comparire la Toolbar e poi dalle preferenze far comparire la barra degli indirizzi: odio non avere un feedback di dove mi trovo! Poi, andare nelle preferenze Advanced e attivare Show full URL. Gli sviluppatori non devono considerare gran che questa opzione, avendola messa nelle Advanced...
Supporta le gesture standard di Safari, cosa che purtroppo Edge non fa: swipe a destra si torna indietro, a sinistra si va avanti. Per chi come me usa la trackpad sono utilissime. Anche il comando di ricarica pagina è standard (cmd-R, ma non lo trovate in nessun menu).
Gestione preferiti: ...non ci sono
La differenza enorme, che potrebbe fermare visitatori non motivati (come è successo a me mesi fa) è che i preferiti/bookmarks/segnalibri, comunque li si chiami, non esistono: qui ci sono i pinned tabs (in italiano: schede appuntate). Ma gli sviluppatori sono convinti che non si debbano proprio usare o comunque averne pochini: per me che ne ho circa 250... suona l'allarme! Comunque è possibile importarli da un altro browser; l'ho fatto, per scoprire che vengono inesorabilmente piazzati in uno spazio sulla sinistra del browser, non è possibile spostarli, in particolare in alto, dove sono abituato a trovarli.
Qualcosa di simile hanno fatto Safari e Edge, ma su entrambi si possono riportare in alto: qui no. Ho visto qualche discussione sui forum: gli sviluppatori non sono interessati a fornire questa opzione. Andando avanti, si può capire la scelta, ma l'idea di non dare nemmeno la possibilità mi lascia perplesso. Se i preferiti hanno nomi lunghi, si è costretti ad allargare la sezione, con uno spreco di spazio notevole, mentre se fossero in alto si perderebbe non più di una riga. Per risolvere il problema, è possibile nascondere questa colonna di preferiti (icona in alto a sinistra), che può essere richiamata portando il mouse contro il bordo di sinistra (come fa Safari per preferiti, history e pagine di lettura). Ok, buona soluzione, ma chi come me aveva un bel clipboard manager (PastePal) che presenta la stessa funzionalità, ha dovuto spostarlo da un'altra parta: i tab devono restare a sinistra!
L'importazione dei preferiti (ops! Dei pinned tabs) procede normalmente, ma mi ha fatto scoprire una cosa orrenda: qui i radio button funzionano al contrario! O comunque, la grafica non è corretta. Nel mio mondo, l'opzione si considera selezionata quando il pallino è pieno. Infatti all'inizio davanti a questa interfaccia
mi sono detto "Mi fanno importare da due browser contemporaneamente?" Clicco su Edge per disabilitarlo:
Il sospetto viene, perché invece che nero il pallino è blu e l'icona di Safari sembra leggermente trasparente, ma andando avanti (scelta del profilo) scopro che in realtà ho selezionato Edge! Capisco che il pallino blu sia elegante... ma per favore, non usate un pallino pieno per indicare quello non selezionato! E poi: perché non usare i radio button standard del sistema operativo? magari non sono belli, ma li capiscono tutti! Però... nelle preferenze la grafica è quella standard (di Chrome: non bella ma logica), per cui attenzione... Devo dire per contro che dopo l'importazione dei preferiti non l'ho più visti.
Il processo fornisce la possibilità di importare anche i cookie: questo proprio no! Immagino l'utente medio ("click avanti-click avanti-click avanti" durante il processo) che si porta dentro al nuovo browser tutti i cookie del vecchio, compresi i tracciamenti, le pubblicità visitate... Utile poterlo fare, ma non di default! Per contro (positivo) mi fa scegliere quali cartelle di preferiti importare (ma solo sul primo livello): non so se sia utile, ma meglio avere la scelta.
I miei preferiti sono diventati pinned tab e me li trovo tutti a sinistra. Facciamo un po' di spazio, eliminando i tab di default (più che altro roba di Arc): seleziono la cartella, tasto destro, remove. Giustamente mi chiede se sono sicuro, ma lo fa con questo dialogo:
Mi pare di essere su una piattaforma di giochi, con bei colori e persino lo shortcut da tastiera (è dal 1984 che Esc serve per uscire dal dialogo e Invio per accettare); deve essere lo stesso designer dei radio button di prima. Questione di abitudine, ma questa grafica mi sembra troppo invasiva. Il successivo software userà uno sfondo giallo con scritte blu? Le
Human interface guidelines dove sono finite?
Ma torniamo ai
pinned tabs: dopo l'importazione e dopo aver aperto qualche cartella per trovare i miei preferiti, non trovo più i tab che avevo aperti in precedenza: dato che sono messi sotto a quelli
pinned, bisogna sempre fare uno scroll più o meno lungo per arrivarci. Comunque, ora clicco su un preferito: questo si illumina (notiamo il bellissimo sfondo color palude...) mostrando un segno meno: se lo clicco, il tab si chiude, cioè non vedo più la pagina, ma il preferito (per fortuna) resta. La chiusura però avviene anche se clicco su un altro preferito: ecco perché l'hanno chiamati
tab: è come se fossero sempre aperti.
Facciamo invece attenzione al fatto che, se passo col mouse su un
pinned, (in figura ho cambiato lo sfondo 😄) anche non aperto, compare una X che, se cliccata
archivia il tab, in parole povere lo cancella, lasciandolo solo nella
history: questa non viene mai chiamata così nell'interfaccia, ma nelle preferenze sì! Se invece vogliamo cancellarlo del tutto (non ho capito se resta nella history anche in questo caso) allora right-click e
remove pin. In cima alla lista dei
pinned ci sono quelli chiamati
preferiti (ma dai, allora ci sono...): sono in pratica la stessa cosa dei
pinned, con l'unica differenza che sono disponibili in tutti gli
spaces di un profilo. Come default vengono forniti YouTube ed il calendario di Google... per me abbastanza inutili, per cui l'ho sostituiti con l'indirizzo di una delle caselle di posta. C'è un numero massimo di preferiti, due per riga.
Tab, Spaces e Finestre
Abbiamo parlato di Spaces: sono liste che suddividono aree di lavoro: p.es. i link usati per lavoro da quelli di un hobby o ancora da quelli di informazione. Ogni space può avere un colore di sfondo diverso (ecco dove possiamo cambiarlo!). Anche chiamati in modo diverso, li ha introdotti anche Edge.Per me sono inutili: il confine tra lavoro ed altro è sempre molto sottile; tuttavia, se qualcuno è abituato ad aprire quantità infinite di tab, potrebbero essere utili. Al solito, meglio averli e non usarli che non averli del tutto.
Ma perché gli sviluppatori di Arc ce l'hanno a morte con i veri preferiti? Per evitarli, hanno introdotto una ricerca che fornisce come risultati sia quelli dalla rete che dai pinned: (lo fanno anche Safari e Edge, ma qui diventa importante) questi ultimi sono distinguibili solo dalla scritta Switch to Tab: se si clicca proprio lì, si apre il pinned scelto, ma nel tab originale.
Perché dico questo? Supponete di voler aprire due preferiti e passare da uno all'altro per confrontare: posso da un lato dividere lo schermo in due (fino a 4, a quanto ho capito: ottima funzione, implementata anche da altri), ma se nel confronto ho bisogno di essere a tutta pagina, devo avere la possibilità di passare da uno all'altro con un click. Ma se i due pinned sono distanti come posizione, diventa una corsa ad ostacoli (ed ogni volta il precedente tab viene chiuso!). Se invece si fa due volte (o più) la procedura di nuovo tab tramite ricerca, quelli a cui ho switchato restano, per così dire, accesi e posso passare da uno all'altro: tutti quelli scelti sono vicini tra loro. Ma attenzione a non sbagliare: se per caso avete bisogno di aprire una cartella dei pinned, resta aperto solo l’ultimo, l’altro è andato e bisogna riaprirlo. Suppongo che gli sviluppatori non abbiano mai avuto una simile necessità; a me capita spesso e l'unico modo è di aprire un'altra finestra e passare da una all'altra con il solito swipe di MacOS.
Configurazioni
Dopo un periodo minimo di 12 ore (configurabile fino a 30 giorni) i tab aperti (ma non i pinned) sono archiviati: scompaiono dalla lista e finiscono nella history.
Ancora una cosa sulla navigazione: come detto, ho inserito come preferito (= disponibile in tutti gli spaces) la mia Gmail a cui è collegato questo blog. Usando la navigazione di Google (i 9 pallini in alto a destra) ho cliccato sull'icona del blog: questa è comparsa aprendo una Little Arc Window, una sorta di popup, che non compare tra i tab. Possiamo aprire una simile finestra tramite il comando da menu e passando dalla solita ricerca: per me l'unica differenza è che si tratta di una finestra pulita, senza tutti i tab e compagnia. Dovrebbe essere un modo veloce per consultare un sito, ma non capisco il motivo della sua esistenza. Forse un tentativo di semplificare l'accesso veloce, ma per me aumenta la confusione.
Per chi usa gli spaces, c'è la possibilità di aprire determinati link (da app o da domini definiti) in uno space apposta, definendo il percorso (route) nelle preferenze con l'Air Traffic Control (!). Esempio: tutti i link provenienti da gmail.com. Non male, se appunto si usano gli spaces.
L’app è fatta per funzionare a tutto schermo (nel senso MacOS): quando la si riduce a finestra si trova che lo spazio è un po' ristretto. C’è comunque la possibilità di aprire
finestre aggiuntive, ciascuna con tutto al suo interno per una navigazione completa. La nuova finestra si apre con il profilo e lo spazio attuale, mentre si può anche aprire una
Blank Window, completamente vuota. Non manca l’
incognito window, dove non si dovrebbe tener traccia dei cookie. Poi c'è la
Little Arc Window, di cui abbiamo già parlato (a fianco la ricerca che permette di aprirla).
Un capitolo a parte sono le preferenze:
esempio di come non bisogna fare l'interfaccia.
Il problema è che ci sono le preferenze dell'app (che si aprono come al solito con Cmd-, o tramite il menu), in una finestra apposita, ma anche le preferenze di Chromium, alle quali si arriva dopo qualche click. Queste si aprono a tutto schermo nel browser, ma restano in secondo piano: per leggerle bisogna chiudere la finestra delle preferenze dell'app! Così facendo non si riesce più a tornare indietro per aprire un'altra scheda delle preferenze, se non riaprendole!
Nello screenshot qui sopra vediamo la finestra delle preferenze dove ho appena cliccato una "i", che ha aperto una pagina sotto la finestra! Per leggerla, l'unico modo è chiudere le preferenze. L'app è in inglese, quindi anche la finestra preferenze; ma quando si va sulla parte gestita da Chromium, le scritte sono in italiano.
Qui sopra vediamo una pagina tipica di Chrome, che si raggiunge solo cliccando in alcuni punti della finestra delle preferenze.
Una nota sulle definizioni: c’è la possibilità di bloccare i cookie di terze parti, cosa che faccio sempre. Qui nelle preferenze c’è scritto che i cookie terzi sono usati per mantenere l’accesso, gli articoli nel carrello, ecc… Ma allora sto bloccando i cookie di proprietà del sito? Se questo è vero, non è possibile bloccare i cookie veramente terzi? Da approfondire: forse la traduzione non è fatta bene, perché sia Chrome che Edge hanno una suddivisione più corretta.
Nota:
non è possibile non pre-caricare alcunché: le sue scelte sono “
precaricamento esteso” e “
standard” (“
alcune delle pagine sono prevaricate”). Non mi piace, ho sempre disabilitato il pre-caricamento (nessuno può sapere dove farò il prossimo click!).
Funzioni e considerazioni aggiuntive
Quelle nuove sono due, interessanti per l'idea: la prima è chiamata
Boost: permette di modificare una pagina nei suoi colori, intonazione, luminosità e caratteri, in modo
definitivo, nel senso che le modifiche, fatte tramite un piccolo popup,
vengono registrate ed applicate ogni volta che si accede al sito. C'è anche la possibilità di inserire
codice CSS e Javascript. Inoltre si possono anche far sparire (
zap) elementi della pagina, per esempio pubblicità (basta che non cambino URL). Interessante, appunto; non so quanto utile ma certamente una fonte di grande perdita di tempo!
L'altra funzione è la possibilità di usare una lavagna digitale (qui chiamata Easel), su cui si possono incollare link, pagine, figure geometriche e tratti a mano libera (col solo mouse è difficile). Si possono condividere tramite link: gli utenti che hanno il link (ovviamente che usano Arc) possono editare a loro volta:
In pratica è una sostituzione dei documenti
Jam di Google, ora dismessi.
Come ormai tutti i browser, ci sono gli strumenti per sviluppatori; si possono aprire come al solito (Cmd-I) oppure con una versione arricchita: ctrl-D, da dove è possibile copiare link, fare screenshot della pagina, aprire la console, esaminare il codice (le solite cose da sviluppatori).
È stato fatto un buon lavoro sull'occupazione RAM: pur essendo un browser e quindi un divoratore di memoria, al momento, dopo tre giorni di uso, l'occupazione totale è di 1,6 GB. Cifre grosse, ma Edge non è da meno. Solo Safari, con gli stessi tab, sta poco al di sotto, ma potrebbe essere un caso. E qui ci sono funzionalità aggiuntive.
C'è poi una parte di intelligenza artificiale (ovvio, oggi non se ne può fare a meno...) qui chiamata Max: non ho trovato che fornisca qualcosa da avere assolutamente: organizzazione dei tab aperti (così poi non li ritrovo...), nomi "parlanti" di tab e download per poterli individuare (decido io come chiamarli), uso del proprio account di ChatGPT dalla ricerca, apertura automatica del primo risultato di ricerca (che fatica fare un click sulla prima posizione...), preview di un link... Alcune cose sono già disponibili in altri browser, alcune non sono da AI. Inoltre nell'help è scritto che "al momento non ci sono piani di pagamento per l'uso di Max", ma in seguito chissà...
Sicurezza e privacy
Non posso dire molto: si tratta del motore di Chrome e di Edge e la loro sicurezza si basa più che altro su chi ci costruisce attorno (oltre ovviamente all'utente!): da poco Google ha fatto sapere che bloccherà i cookie di terze parti come configurazione di default. Però non bisogna dimenticare che il modello di business di Google è soprattutto la gestione dei dati, per cui non mi viene istintivo fidarmi ciecamente di Google.
Mi fido di più di Edge (Microsoft ha lo scopo di vendere il suo sistema operativo Windows, quindi in teoria dovrebbe renderlo più sicuro possibile - i risultati con il suo Defender si cominciano a vedere) o di Safari (stesso motivo per Apple, che oltre tutto sta facendo della sicurezza il suo cavallo di battaglia).
Non conosco invece il business model di questa
Browser Company: nella sua safety policy afferma di non tenere dati, di non spiarci e di non vendere i nostri comportamenti; bisognerebbe sapere chi la sta finanziando (il browser è gratis). Il fatto di aver letto tra le righe che in futuro l'uso dell'AI potrebbe essere monetizzato, per me è positivo: quando una cosa è gratis, il prodotto da vendere siamo noi (naturalmente Open Source esclusi). Per ora sono propenso ad essere ottimista: vedremo.
Riassunto finale
La necessità di avere un browser basato su Chromium ma meno elefentiaco di Chrome si sente: tanto che se devo usare quel motore ho installato Edge (orrore! Un software MS su Mac! 😀 Le guerre di religione sono finite!).
Indubbiamente si tratta di un browser che si differenzia dagli altri, soprattutto nel modo in cui richiede di essere usato. Ho usato questa espressione (richiede) perché l'utente deve abituarsi al modo di pensare dello sviluppatore. Di solito questo è negativo: è il software che deve adattarsi; qui l'idea dello sviluppatore è "impara questo metodo nuovo e ti troverai bene". Ricorda l'accusa che spesso viene fatta ad Apple: non dare la possibilità all'utente di scegliere certe cose, Apple sa cosa fa! Qui è lo stesso: viene detto di abbandonare l'idea dei bookmark/preferiti, lo sviluppatore ti insegna come devi lavorare.
La cosa mi pare un po' troppo spinta rispetto a quello che ha fatto Apple (o meglio, Xerox): quella prendeva la metafora di scrivania, documenti, cestino. Qui invece si va sul concetto che tramite una ricerca online si trova tutto e se proprio si pensa che sarà difficile ritrovare quel particolare sito, allora lo salviamo come pinned, ma deve succedere poche volte.
L'idea di provare meglio qualcosa di nuovo è come al solito entusiasmante: proverò ad usarlo un po' più intensamente e vedremo cosa ne penserò in seguito. Le funzionalità aggiuntive (Easel, Boost) anche se interessanti, non mi sembrano da sole motivo per cambiare direzione. Vediamo come si trasforma il mio flusso di lavoro (un browser Chromium mi serve comunque).
Dopo l'uscita sul Mac, è disponibile anche la versione Windows: potrebbe essere che in quel mondo, dove le finestre hanno ciascuna il proprio menu, questa filosofia venga meglio accettata. Ma c'è la grossa concorrenza di Edge, con lo stesso motore e ben integrato con l'AI di Bing, fatto tutto in casa propria. Senza dimenticare che anche Firefox sta ammodernandosi, ma restando abbastanza leggero.
Esiste anche la controparte iOS, che non si definisce browser, ma solo motore di ricerca. Ma di questa parleremo in seguito...