Forse non tutti gli utenti di MacOS X avranno notato una piccola applicazione nascosta nella cartella
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Si tratta di X11, che fornisce l'ambiente per eseguire applicazioni del sistema X Window; non fraintendete: non si tratta di far girare Microsoft Windows! Stiamo parlando di far girare applicazioni costruite per UNIX che necessitano dell'ambiente X Window. Questo apre possibilità quasi infinite: basta fare una ricerca sul web per scoprire quante applicazioni aggiuntive possiamo scaricare, di solito gratis: dal desktop publishing al server musicale, il tutto funzionante su MacOS, addirittura condividendo lo stesso schermo.
Alcuni esempi: GIMP, il concorrente OpenSource di Adobe Photoshop; Inkscape, equivalente di Illustrator. Per altri software, basta andare sui siti di Fink o di MacPorts, per rendersi conto di quanto sia grande questo mondo.
Con Leopard, non è nemmeno necessario ricordarsi che una certa applicazione ha bisogno di X11: avviandola, partirà automaticamente l'ambiente ed avremo finestre di applicazioni UNIX a fianco di quelle native di MacOS X.
Manco a farlo apposta, questo ambiente XWindow è OpenSource ed Apple vi contribuisce, assieme ad altri sviluppatori; la versione fornita con Leopard è una ramificazione chiamata XQuartz. Essendo OpenSource, i contributi degli sviluppatori proseguono tra una versione di OSX e la successiva, per cui capita spesso che la versione di X11 collegata a OSX sia spesso indietro rispetto a quella raggiunta da XQuartz: gli aggiornamenti di Apple, come sappiamo, non sono così frequenti. Questo spinge gli utilizzatori di software XWindow a installare l'ultima versione direttamente dal sito XQuartz, senza attendere l'aggiornamento di Apple.
In effetti, la versione aggiornata che potete trovare sul sito di solito ha più funzionalità e bug fix di quella ufficiale Apple; per questo, se volete provare qualche software XWindow, consiglio di andare sul sito indicato, scaricare l'ultima versione stabile e installarla. Da notare che questa installazione deve essere ripetuta dopo ogni aggiornamento del sistema o di sicurezza: l'installer Apple infatti ripristina sempre la propria versione, anche se non è l'ultima. Ma il downlod e l'installazione è talmente veloce, che ne vale la pena; la versione del sito è diversa da quella Apple anche per l'icona, per cui potete accorgervi facilmente cosa state usando.
Un esempio dei vantaggi della versione aggiornata si è avuto nei mesi scorsi: con la versione Apple i software XWindow presentavano dei caratteri dei menu molto piccoli, quasi illeggibili. Il problema era dovuto al fatto che l'ambiente X11 partiva tenendo come default per la risoluzione 72 dpi, che era la risoluzione "storica" di tutti i computer Apple. Però da un po' di tempo sono disponibili monitor a risoluzione ben più alta: dato che X11 conosceva solo il 72dpi, tutti i font venivano costruiti considerando la corrispondente grandezza dei pixel; il risultato era che sui monitor ad alta risoluzione, come anche quelli dei recenti MacBookPro, le scritte diventavano difficili da leggere.
Da qualche settimana, l'aggiornamento a X.5.7 ha sostituito X11 con qualcosa di più recente ed il problema è stato eliminato; però chi usava XQuartz dal sito di sourceForge aveva già risolto da un po'! Da qui il consiglio di installare XQuartz e rifarlo ad ogni aggiornamento Apple.
Una parentesi: mentre tutti si lamentavano di avere caratteri molto piccoli, a me lo spazio monitor non basta mai, per cui ero utente felice di X11 Apple; ma con questo aggiornamento, mi son trovato che GIMP, sempre particolarmente ricco di finestre, veniva ad occupare praticamente tutto il monitor, con menu che avevano bisogno di finestre enormi! Per fortuna che nelle ultime versioni, XQuartz, oltre a leggere la risoluzione dello schermo direttamente dall'hardware, può anche essere istruito a partire con una risoluzione definita. È perciò semplicissimo cambiare le dimensioni dei caratteri (e di tutto il resto): basta chiudere X11, aprire il Terminale (chi segue questi post ormai dovrebbe già sapere di fare attenzione a dare comandi a caso... pena il possibile crash del sistema!) e digitare il comando seguente:
defaults write org.x.X11 dpi -int 133
dove 133 è il valore di risoluzione in dpi, valore valido per gli ultimi MacBookPro; se vogliamo i caratteri più piccoli, basta mettere un valore inferiore: p.es. 96, oppure tornare ai 72 dpi (che è quello che ho fatto io!). Riapriamo X11 ed il gioco è fatto!
Per i più curiosi, questo comando non fa altro che aggiungere una chiave chiamata dpi al file
org.x.X11.plist
ed assegnarvi il valore indicato. Alla partenza, X11 vede questa chiave e assegna la risoluzione scelta al server XWindows. Chi ha installato XCode, può usare la utility Property List Editor per fare la stessa cosa (il file si trova nella cartella Preference della libreria utente).
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