2010-05-16

Ahi ahi, Google...

Di solito sentiamo dire che gli americani sono molto fiscali sui diritti alla privacy, ma è un fatto che ormai si sono abituati alle auto di Google, che circolano scattando fotografie da inserire su Stree View. Gli europei, invece, non hanno mai preso di buon grado l'esistenza delle Google Cars, che potrebbero involontariamente documentare la presenza di persone nelle zone fotografate.
Il New York Times riporta infatti come circa un mese fa il garante tedesco avesse chiesto a Google cosa facesse con i dati raccolti dalle proprie auto in giro per l'Europa.
Google rispose pubblicamente dal proprio blog, precisando che Google stava facendo le stesse cose che altre ditte facevano da anni: TeleAtlas infatti raccoglie periodicamente foto, tra cui le immagini in 3D, raccolte anche da NavTeck; inoltre, le informazioni sulle reti wi-fi aperte vengono raccolte anche dal Fraunhofer Institute da anni. Nello stesso post, Google affermò anche che i dati sulle reti wi-fi riguardavano solamente il nome del network e il MAC Address, senza raccogliere alcun dato personale. Tali dati vengono utilizzati per migliorare la valutazione della posizione, possibile quindi anche con dispositivi senza GPS (il famoso assisted GPS). Il tutto viene raccolto dalle auto tramite normali antenne wi-fi, mentre la geometria delle costruzioni viene registrata tramite dei raggi laser a bassa potenza. In pratica, le operazioni sarebbero equivalenti a fare una passeggiata con un iPhone acceso, magari scattando qualche foto.
Il post di Google è stato commentato da qualche centinaio di persone, chi a favore, chi contro; l'esatto contenuto del post fu spedito alle autorità tedesche.
Però ieri (14 maggio) in un altro post, Google ha fatto marcia indietro, affermando che il post di partenza non era corretto, anzi: "it’s now clear that we have been mistakenly collecting samples of payload data from open (i.e. non-password-protected) WiFi networks, even though we never used that data in any Google products", che tradotto velocemente significa: "abbiamo per sbaglio raccolto piccoli brani delle trasmissioni dei network non protetti da password", considerando che "le attrezzature cambiano canale ogni 5 secondi".
La spiegazione è piuttosto strana: sembra che la raccolta sia dovuta ad un codice sperimentale inserito nel 2006 che avrebbe dovuto essere eliminato dalle attrezzature utilizzate e mantenuto per una dimenticanza.
Viene indicata un'azione correttiva: da subito, le Google Car non raccoglieranno alcun dato wi-fi, fino alla soluzione del problema. Una ditta esterna è stata incaricata di trovare tali dati ottenuti impropriamente e di eliminarli.
Seguono un certo numero di scuse.
Nota 1: onore a Google per aver ammesso il proprio errore "continuato"; non tutti lo avrebbero fatto.
Nota 2: un router wi-fi trasmette normalmente la propria posizione; la differenza sta solo nel non dirlo a tutto il mondo;
Nota 3: 5 secondi di trasmissione wi-fi potrebbe non contenere nulla, ma anche un bel po' di dati, come il sito caricato in quel momento: aggiungendo il mac address e la posizione, è possibile risalire a proprietario.
Nota 4: i problemi sollevati dalla rivoluzione digitale sono ben al di là dall'essere risolti ed il problema non è da poco, soprattutto pensando che spesso chi legifera è completamente estraneo alla tecnologia.

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