Questa è un'opinione trovata in rete, che va un po' fuori dal coro e, diciamo la verità, non sembra avere tutti i torti.
Il pezzo è di Erica Sadun su tuaw.com che dovrebbe spiegarci perché, come dice il titolo, non dovremmo comprare l'iPhone venerdì.
A parte che con questi prezzi, non ci penso nemmeno. Viaggio ancora con un telefonino di 6 anni fa.
Comunque, in fatto di prezzi, in Italia non scherziamo affatto, ma anche in qualche altro paese si sono dati da fare, per tentare di spennare gli utenti. Potrebbe essere un tentativo di sfruttare l'onda, tipo iPod; ma tanto impegno fa anche pensare che molti operatori temano che il proprio sistema non sia in grado di supportare il traffico di migliaia e migliaio di iPhone e allora tentino di limitare gli utenti.
Però Erica ci porta motivazioni un po' più tecniche del "costa troppo". Partendo dal ricordo del calo di prezzo del primo iPhone (100$, poi restituiti con un buono acquisto), seguito da prezzi stracciati su eBay. Questo potrebbe anche essere aggirato, acquistando l'iPhone sbloccato ed usandolo con una SIM con un piano più normale e limitando un po' l'uso 3G.
La domanda posta da Erica quindi è: volete pagare questa sorta di tassa (perché poi il prezzo scenderà) pur di avere un iPhone nuovo di pacca? Pensiamoci bene: oltre al 3G e al GPS (i famosi 10 minuti a settimana del blog di Vodaphone...), non ci sono grandi novità: la fotocamera è sempre a 2Mpx, ha lo stesso schermo, lo stesso microfono; se non vi serve la velocità, potreste pagare solo per la novità.
E poi, il dubbio: siamo sicuri che Apple sia così imprevidente da non avere un nuovo iPhone, migliore, in fase avanzata, con caratteristiche veramente nuove? Questo, dice Erica, non è altro che l'iPhone dell'anno scorso.
In effetti, non possiamo dargli completamente torto: il buon Steve è bravissimo nel lanciare un prodotto ed ha creato un'attesa incredibile, soprattutto in quei paesi dove l'AppleFonino non è ancora arrivato. Però, visti i prezzi (certo da novità), le caratteristiche aggiuntive... beh, forse è il caso di aspettare.
O no?
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