Installazione
Per prima cosa, andiamo sul sito ufficiale e scarichiamo l'ultima versione stabile. Scompattiamolo in una qualunque posizione (p.es. nella cartella Download): avremo come risultato una cartella col nome phpMyAdmin... seguito da informazioni sulla versione: cambiamo questo nome in qualcosa di più corto e semplice: che ne dite di phpMyAdmin e basta? Ok, ora spostiamo tutta la cartella appena rinominata nella cartella Siti del nostro utente, oppure nella cartella di default di Apache (/Library/WebServer/Documents/); io preferisco la prima posizione, così quando faccio il backup della mia Home, copio proprio tutto, compresi per esempio i file di configurazione!
Configurazione
Questa è la parte più impegnativa, anche se tutto sommato semplice. Diventa tremenda se ci dimentichiamo che ogni browser ha una cache e Safari non fa eccezione! Vedremo perché.
La configurazione può essere fatta via interfaccia grafica, ma è tutt'altro che automatica e nemmeno semplice se la vediamo per la prima volta. Per cui andremo per via manuale, con il nostro bravo TextWrangler! Ottimo e gratuito. Nel seguito, ogni percorso che non comincia con una '/' sottointenderà la cartella phpMyAdmin.
Quando viene richiamato, phpMyAdmin prima carica prima il file di default libraries/config.default.php e poi il config.inc.php; per cui in quest'ultimo possiamo cambiare tutti i parametri che vogliamo semplicemente inserendo una riga corrispondente. Non c'è invece ragione di inserire comandi per i valori default: i valori caricati col primo file resteranno invariati.
Apriamo quindi TextWrangler con un nuovo file e inseriamo il seguente codice, che in prima battuta può bastare per collegarsi col database:
<?php
/* inserire una stringa qualunque con numeri e lettere;
serve per criptare la password - non deve essere più lunga di 46 caratteri
*/
$cfg['blowfish_secret'] = 'i48udge89ars34t';
$i = 0;
$i++;
/* metodo di autenticazione dell'utente - i metodi che ci interessano possono
essere http, cookie, config. Per ora usiamo il primo.
Ci permetterà di entrare sul database con un utente qualunque, senza
mettere la password in chiaro in questo file
*/
$cfg['Servers'][$i]['auth_type'] = 'http';
/* dato che abbiamo installato MySQL superiore alla 4.1.3
possiamo usare l'estensione che ingloba chiamate più veloci
al database da PHP. Se la versione è minore, non inseriamo
la riga, bastano i valori default
*/
$cfg['Servers'][$i]['extension'] = 'mysqli';
/* questa invece serve per Leopard, dato che PHP si aspetta
il socket da un'altra parte
*/
$cfg['Servers'][$i]['socket'] = '/var/mysql/';
Salviamo questo file nella cartella phpMyAdmin (se ci fosse lì dentro una cartella config, non lasciatevi trarre in inganno: salvate il file dove abbiamo detto, cioé nella cartella principale di phpMyAdmin!); vedrete che andrà a posizionarsi subito prima del file config.sample.inc.php (è un file di esempio, che potrete guardare quando sarete sicuri che tutto funziona, ma per ora... non complichiamo!).
A questo punto, comincia la lotta con la cache del browser: avviate Safari (o il vostro browser preferito), svuotate la cache (Menu Safari->Svuota la cache...) e puntatelo sull'indirizzo http://localhost/~nomeUtente/sites/phpMyAdmin: se tutto è andato a buon fine, dovrebbe uscire un pannello del browser che ci chiede nome e password: per il primo scriviamo 'root' e lasciamo vuoto il campo password; il risultato sarà l'accesso alla home page di phpMyAdmin.
Ora, per prova, torniamo a TextWrangler e sostituiamo 'http' con 'cookie' nella riga di ['auth_type']; svuotiamo di nuovo la cache del browser e diamo lo stesso indirizzo di prima: otterremo la stessa richiesta (a cui risponderemo allo stesso modo di prima), ma da una schermata di login, da cui potremmo anche decidere il codice dei caratteri (ma che per ora lasciamo stare).
Se invece avessimo usato il metodo 'config', avremmo dovuto fornire nome e password in questo file di configurazione; quindi non li dovremmo più digitare, ottenendo l'accesso diretto, ma se qualcuno riesce a leggere questo file, ne ricava immediatamente nome e password, che sono in chiaro!
Per cui i metodi http e cookie sono più sicuri, anche se dobbiamo sapere che le password, ancorché non visibili sul server, vengono spedite in chiaro, a meno di non usare un collegamento in https, che per ora esula dai nostri scopi. Dato che lavoriamo sul nostro Mac, a cui nessun altro ha accesso, non dobbiamo preoccuparci di intrusioni. Se dovessimo condividere l'uso del Mac, meglio usare http o cookie. Ci sarà bisogno di definire un nuovo utente che phpMyAdmin userà per compiti di amministrazione, ma lo vedremo in seguito.
Se siete arrivati fin qui... siete a posto! Io, pur seguendo alla lettera tutto quanto consigliato dalla documentazione, ho dovuto trafficare un pomeriggio! Per evitarvi qualche grattacapo, vi dico prima di tutto di controllare se MySQL è attivo (se non vi ricordate come si fa ad attivare MySQL su Leopard, leggete qui), nel dubbio fermatelo e riavviatelo; se avete seguito le istruzioni per l'installazione di MySQL, sapete che il pannello di controllo ufficiale non funziona in Leopard: l'unico modo per sapere se il server è attivo è tramite Monitoraggio Attività.
Ogni volta che cambiate qualcosa nel file di configurazione, ricordate di svuotare la cache del browser prima di ricaricare la pagina. E se sembra non funzionare e vi dà messaggi strani... riprovate svuotando la cache!!!
Una volta entrati sul server MySQL, è già pronto un database 'test', sul quale potete sfogarvi con le prove. Non toccate assolutamente gli altri due db,che servono a MySQL per funzionare! Questo sarà uno dei motivi per cui le prossime volte creeremo degli utenti che non possano danneggiare l'installazione.
Buon divertimento e... alla prossima!
Una volta entrati sul server MySQL, è già pronto un database 'test', sul quale potete sfogarvi con le prove. Non toccate assolutamente gli altri due db,che servono a MySQL per funzionare! Questo sarà uno dei motivi per cui le prossime volte creeremo degli utenti che non possano danneggiare l'installazione.
Buon divertimento e... alla prossima!
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