Nell'ultima versione di MacOS (codice Leopard) è stata introdotta nel sistema un'interfaccia alla funzionalità di Unix che permette di muoversi attraverso scrivanie virtuali: in pratica è come avere più schermi, su cui distribuire le varie finestre delle applicazioni, in modo da lavorare in uno spazio (spaces!) non intasato.
Unix/Linux hanno sempre avuto questa caratteristica, Apple si è limitata a introdurre un'interfaccia grafica al motore presente. La gestione è così diventata semplicissima ed è anche possibile impostare che una certa applicazione si apra sempre nello stesso spazio.
Ma è proprio in quel punto che si è annidato un baco: può capitare (a me non è successo, ma ad altri sì) di abilitare Spaces, assegnare un'applicazione ad uno spazio e poi cambiare idea e disabilitare Spaces. Quando faccio ripartire l'applicazione senza Spaces, non mi trovo le finestre, neanche usando il menù Window.
Si tratta di un baco noto, la cui soluzione (fino al fix di Apple) è semplice: riattivare Spaces, eliminare l'assegnazione di quella applicazione al suo spazio, disabilitare Spaces e tutto torna normale.
Strano che un baco così semplice da verificare sia sopravvissuto al controllo di qualità finale.
3 commenti:
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Congrats!
PALAVROSSAVRVS REX
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Ignoro lo spammer precedente... (che vorrei uccidere...vabbè!)
Comunque non riesco a riprodurre il bug: ho provato più volte, ma senza risultato!
eh eh: uno che visita un blog italiano e scrive in inglese... e poi hai visto l'indirizzo? :-)
Per quanto riguarda il baco: l'ho visto descritto in qualche sito americano, può anche darsi che fosse relativo al X.5.1...
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