Non quella scaricata, illegale o meno, ma quella suonata.
Non è una novità: circa 6 anni fa, due software che andavano per la maggiore nel mondo Apple (che rappresenta lo standard professionale negli studi di registrazione) fornivano la possibilità di interagire musicalmente tra musicisti in rete. Si trattava di ProTools (digidesign.com) e di Logic (ora acquisita da Apple, ma allora indipendente).
Tramite registrazione sul sito, fornivano la possibilità di creare studi di registrazione virtuale. Era semplicissimo scambiarsi tracce MIDI, ma si poteva agire anche con l'audio: questo veniva registrato e spedito sul server con una certa compressione. Chi voleva aggiungere il proprio contributo, si scaricava tutte le tracce, ricostruiva la registrazione con la propria copia del software e aggiungeva il proprio contributo, che poi veniva a sua volta scaricato in rete. Non si trattava quindi di musica in tempo reale, ma in qualche modo simulava lo studio di registrazione, dove gli artisti spesso non si vedono nemmeno, registrando in tempi diversi la propria parte.
Ora la rete si è evoluta, le velocità sono aumentate (in Italia un po' meno...) si sono aperte nuove possibilità, tra cui quella di poter realmente suonare in tempo reale! Il problema da superare è la latenza, cioé il ritardo (dovuto soprattutto alla connessione, ma anche ai computer coinvolti) con cui il segnale verrebbe sentito da ogni utente: si rischia cioé che ciascuno suonerebbe seguendo un tempo già in ritardo ed il proprio segnale giungerebbe agli altri con un ritardo aggiuntivo e così via.
Vediamo tre esempi di siti. Tutti forniscono il client per Mac, Windows e Linux.
Ninjam (www.ninjam.com): anche se il sito è aggiornato solo fino al 2005, il forum è ben frequentato, indice che il sistema è attivo. I file scambiati sono compressi (OGG Vorbis); questo non basta a ridurre la latenza a livelli accettabili. Allora viene aumentata addirittura a livello di battute musicali. In pratica, noi suoniamo su battute che altri hanno suonato poco prima e questi sentiranno quel che abbiamo suonato ma un po' dopo e così via. Ciascuno sentirà musica con un certo ritardo, ma sempre a registro, senza sfasamenti. Ovviamente, in caso di errori, si creeranno situazioni insolite!
I file compressi sono spediti via stream ad un server che, sempre via stream, li manda agli altri musicisti. Questo lascia alleggerisce il server ma appesantisce il traffico di rete; al termine, si può effettuare un remix usando questa volta i file non compressi, per la massima qualità. Non ci sono limiti ai partecipanti.
Al momento non sembra essere supportato il MIDI (strano, vista la piccola quantità di dati coinvolta rispetto all'audio).
In ultimo: il servizio è gratuito.
Audio Fabric Desktop (www.audiofabric.com): la beta del software scade tra poco (8 febbraio); la versione Silver (gratuita) limiterà le jam a 3 musicisti con qualità audio di tipo telefonico: in pratica il minimo che serve per vedere come funziona. La versione Gold (9.99 $/mese, senza pubblicità) permette di usare 6 tracce audio oppure 4 audio e 8 MIDI. Con 15 $/mese è possibile registrarsi come gruppo ed avere uno studio privato ed altre possibilità. Il prezzo non è enorme ed è giustificato dallo sviluppo software, ma questo limiterà l'utilizzo a chi sarà realmente interessato (il che è positivo).
Il sito è giovane (nel forum ci sono solo 4 post, tutti di gennaio 2007); sfogliando si possono trovare alcuni mp3 di qualche utilizzatore: non male; la qualità è tale da poter capire quando si tratta di strumento reale o MIDI.
Non è spiegato il meccanismo di come hanno affrontato la latenza, ma la cosa evidentemente funziona.
eJamming (www.ejamming.com): al momento presente solo per i MIDI, ma ha annunciato l'apertura della sezione audio.
Anche questo a pagamento, con soluzioni differenziate. 4.95$ per un giorno (24 ore), 14.95$ per un mese, 75$ per 6 mesi, 150$ per un anno; tutto dopo 30 giorni gratuiti. Esclusa l'attivazione di 1 giorno, le altre si rinnovano alla scadenza a meno di disdetta.
Anche qui la latenza è stata affrontata mantenendola sotto controllo. Nelle note viene spiegato che dopo un periodo di acclimatamento, ciascuno si abitua a suonare con il ritardo previsto, sempre uguale; ritardo che può essere impostato secondo preferenze. Più è lungo il ritardo, più è ripetibile; eventuali note perse dovute al traffico di rete sono comunque registrare ed entreranno a far parte della traccia. Da verificare se sul serio ci si abitua a suonare in questo modo.
Diciamo quindi che i mezzi per suonare sulla rete, senza dover trasportare gli strumenti... ci sono. Bisogna un po' adattarsi, come d'altra parte ci si adatta quando si suona magari in 5, dentro 20 metri quadrati rivestiti di pannelli, con temperature da sauna! È da vedere quando ne risentirà l'affiatamento di un gruppo. Conviene prepararsi con schede audio, cuffie, ecc ecc...
E bisognerà anche vedere quanto le ADSL italiane riusciranno a fare, con i fatidici 256 KB in upload...
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