International Thermonuclear Experimental Reactor cioé ITER. E' un progetto praticamente con partecipazione mondiale per lo studio e la realizzazione di un prototipo di reattore a fusione, quel procedimento che avviene sulle stelle e che si sta inseguendo un po' in tutto il mondo.
Ora questo progetto vede la partecipazione dell'Europa, USA, Giappone e tanti altri. Partendo dalla configurazione a tokamac (plasma contenuto all'interno di campi magnetici) dovrà arrivare a produrre più energia di quanta ne consumi per l'accensione ed il mantenimento.
La fusione è quel procedimento secondo cui, partendo dall'Idrogeno si produce Elio (gas inerte) ed una grande quantità di energia (procedimento già utilizzato in alcuni tipi di bombe, in cui ovviamente non c'è bisogno di controllare la reazione...). Naturalmente, anche se sarà un ottimo passo avanti, non è tutto oro quello che luccica. Infatti occorre partire sì dall'Idrogeno, ma usandone una parte di deuterio e trizio, cioé Idrogeno radioattivo; questi verrebbero generati all'interno del reattore partendo dal Litio, comune in natura, anche se non come l'Idrogeno.
La radioattività che verrà creata all'interno del reattore avrà una vita media ben più corta (circa 100 anni) rispetto a quelle dei materiali usati nei reattori a fissione attuali; comunque è fuori dubbio che ci sarà, per cui la sicurezza dovrà essere un punto importante.
La data prevista è il 2007 ed il reattore nascerà nel Sud della Francia (dove, tra l'altro, esistono le altre centrali, a fissione, francesi); potenza prevista: circa 500MW, ma agli inizi sarà prodotta per circa un'ora, fino a che non si troverà il modo di rendere stabile la produzione di energia.
Stranamente (ma lo dico nel senso buono) al progetto partecipa anche l'Italia: ENEA, CNR e INFN (tutti a buon titolo, ma non poteva essere un'organismo solo?).
Il mondo è già in ritardo su questo tipo di fonte di energia (come, a dir la verità, anche su molte altre); speriamo che questo sia il primo segnale.
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