Nella scorsa notte si sono avuti momenti d'ansia nella stazione spaziale internazionale.
Sembra infatti che l'attuale equipaggio abbia passato un brutto quarto d'ora, pronto ad evacuare la stazione per trasferirsi sulla vicina navicella Soyuz. La ragione? Rumenta spaziale.
Un relitto spazile veloce, che fino a poche ore prima non destava preoccupazione, alla luce di calcoli aggiornati, avrebbe sfiorato la stazione e, vista l'indeterminazione delle misure, avrebbe anche potuto colpirla; possiamo soltanto immaginare cosa sarebbe potuto succedere. Secondo alcune indiscrezioni, si trattava di residui provenienti dalla collisione del mese scorso quando, il 12 Febbraio un satellite americano ha colpito un satellite russo da tempo inoperativo (o viceversa: difficile stabilire chi veniva da destra :-), provocando una nuvola di detriti, non semplici da seguire. La società di comunicazioni Iridium comunicò in quell'occasione di aver perso un proprio satellite e che questo sarebbe stato subito sostituito da uno di riserva già in orbita. La collisione avvenne a circa 800 km di quota e ci si attendeva detriti nella fascia di altezza da 500 a 1300 km, mettendo in pericolo il telescopio Hubble, che orbita a 600 km. Il fatto che un detrito abbia sfiorato il laboratorio spaziale, orbitante a 350 km di altezza vuol dire che le previsioni sulle loro orbite non possono essere così precise.
Ancora prima, nell'estate scorsa, venne lanciato un allarme dall'International Space University rivolto ad un maggiore controllo delle attrezzature lanciate nello spazio; qualche anno fa, una parte della Terra ha potuto osservare la scia lasciata nel cielo da un satellite fuori controllo dopo una collisione con oggetti vaganti.
A partire dal primo Sputnik, sono stati lanciati circa 6000 oggetti e non è facile seguire la rotta di tutti, soprattutto di quelli che hanno ormai smesso di operare. Se poi teniamo conto anche dei detriti, si calcola che esistano più di 17000 oggetti con dimensioni superiori ai 10 cm; questa misura non deve essere sottovalutata: data l'alta velocità a cui si muovono, possono comunque danneggiare parti vitali di una capsula.
Per fortuna, i satelliti vengono disintegrati al loro rientro dall'attrito con l'atmosfera; noi siamo abbastanza al sicuro, però diventa inutile spendere soldi per mandare qualcosa nello spazio, che poi avrà buona probabilità di tornare al mittente ma distrutto. In più, i voli dello Shuttle devono sempre tener conto delle probabilità di collisione con questa spazzatura spaziale.
È immediato l'accostamento tra le montagne di rifiuti qui sulla Terra e le nuvole di detriti orbitanti sulle nostre teste. Probabilmente abbiamo nel sangue il "dono" di riempire di rumenta ogni spazio a cui abbiamo accesso.
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