2011-10-08

Il solare inglese

Avete presente l'icona di Londra, sempre avvolta dalle nebbie, dove gli uomini d'affari in bombetta portano sempre l'ombrello con sé?
Proprio al centro di quella città sta per nascere una centrale elettrica, ma solare!
Infatti, lo storico ponte ferroviario della stazione Blackfriars sta per essere ricoperto da più di 6000 m2 di pannelli fotovoltaici (circa 4400), che forniranno in media 75000 kWh al mese, praticamente la metà dell'energia necessaria alla stazione per il suo funzionamento; in questo modo verranno risparmiate poco meno di 500 tonnellate all'anno di CO2. Il dato è basato sulla convenzione che ogni kWh di energia elettrica centrale da olio combustibile porti ad un risparmio di 0.545 kg di CO2.
Approfittando di un ampliamento della stazione ed un aumento del traffico, la SolarCentury è stata incaricata di uno studio poi approvato, tanto che si prevede che il tutto sia terminato per la metà del 2012. La costruzione prevede anche che, nonostante la copertura, durante il giorno la stazione non abbia bisogno di illuminazione artificiale, utilizzando accortamente la luce diurna tramite guide d'onda ed è stato anche progettato un sistema di raccolta dell'acqua piovana.
Il risultato sarà una costruzione tutto sommato armonica (questa è un'elaborazione grafica del modello finale), che mantiene l'architettura originale, aggiornandola con queste nuove aggiunte tecnologiche.
Questo progetto non è l'unico ad utilizzare infrastrutture comunque esistenti per la produzione di energia solare: il primo esempio è a Brisbane, Australia, dove nel 2009 venne inaugurato un ponte pedonale di 470 metri, illuminato a LED, con produzione media da fotovoltaico di circa 3200 kWh al mese proveniente da 84 pannelli.
Nel giugno di quest'anno, un tratto ad alta velocità della linea ferroviaria tra Parigi e Amsterdam doveva essere protetto da eventuali cadute di alberi, creando un tunnel; questo tunnel di 3.6 km è stato ricoperto da 50000 m2 di pannelli, che possono arrivare a fornire l'energia necessaria ai sistemi ferroviari (segnali, ecc...) del tunnel e a coprire circa metà del consumo di una vicina stazione. La fornitura dichiarata di energia di questo impianto è notevolmente minore dei precedenti (circa 300 kWh al mese, con una superficie ben maggiore); probabilmente la protezione necessaria per la caduta degli alberi ha ridotto di molto l'efficienza.
In tutti questi casi, è importante notare lo sfruttamento di superfici che altrimenti sarebbero state comunque presenti, ma inutilizzate. Questo dovrebbe portare a installazioni sui tetti delle case, gallerie, ecc... invece di utilizzare spazi a terra, che resterebbero invece disponibili per altri usi.

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