Nell'agosto del 2007, al Brain Sciences Institutes australiano, Università di Swinburne, è partita una ricerca sulle possibili interazioni tra i telefoni cellulari ed il nostro cervello. È stato fondato l'Australian Centre for Radio-Frequency Bioeffects Research, sotto la responsabilità del prof. Rodney Croft. Lo scopo era di determinare se le emissioni dei cellulari possano o meno influenzare le funzioni neuro-fisiologiche e se tale eventuali effetti siano dannosi.
Tutti gli esperimenti sono impostati in double-blind e sham-controlled, in modo da evitare falsi risultati. È previsto di testare anche i nuovi 3G, considerando anche l'età e le condizioni fisiologiche degli utenti.
Un primo risultato, riguardante l'effetto dei campi e.m. emessi dai telefonini sul sonno, è stato recentemente pubblicato su Neuroreport (vol.16, n.17). Oltre un centinaio di uomini e donne sono stati monitorati mentre usavano il telefonino nella posizione comoda, cioè appiccicato all'orecchio. È stato riscontrato un notevole aumento dell'attività delle onde alfa, che sono considerate legate alla differenza tra sonno e veglia.
In aggiunta, in uno studio parallelo dell'università inglese di Loughborough, allo Sleep Research Center, è stato dimostrato che le onde e.m. di un cellulare influenzano l'attività elettrica del cervello. Questi sono scesi più nei dettagli, in quanto il segnale emesso dal telefonino dipende dal suo stato, cioé se stiamo parlando, ascoltando oppure è solamente in stand-by; il risultato è stato che 30 minuti di esposizione al campo prodotto mentre si sta parlando (cioé il massimo, perché sta trasmettendo) è in grado di posticipare l'inizio del sonno di un tempo significativo.
Attenzione quindi: se siete soliti fare interminabili conversazioni serali, è consigliato usare il fisso: oltre al portafoglio, ne guadagnerà il vostro cervello! Se proprio vi siete costretti, usate l'auricolare, in quanto l'intensità del campo è proporzionale almeno al quadrato della distanza dalla sorgente; ma per favore, non mettetevi il telefonino in tasca, eh! Lì ci sono zone che potrebbero essere più sensibili ai campi e.m....
Nessun commento:
Posta un commento