2008-04-02

Il vento... sul mare

Il costruire centrali eoliche sull'acqua non è un'idea nuova: se cerchiamo il posto dove il vento è sia più forte che più costante, il mare o un grande lago sono i luoghi migliori.
Il problema è che costruire fondamenta adatte a sostenere le turbine messe in moto dal vento ha un costo più che proporzionale alla profondità delle acque in cui si costruisce; in pratica, scendere oltre i 20 metri diventa proibitivo: il costo dell'energia che se ne ricaverebbe non coprirebbe nemmeno lontanamente le spese di installazione e manutenzione.
Ora però la strada giusta sembra imboccata, prendendo esempio dalla tecnologia delle piattaforme petrolifere offshore, la tedesca Blue H Technologies ha fatto partire in Dicembre un esperimento con turbine galleggianti, al largo delle coste meridionali italiane (al largo di Brindisi). Entro breve, secondo un loro annuncio, un'altra base di prova verrà montata al largo del Massachusetts e ci sono i piani per costruire, entro il prossimo anno, sempre sulle coste italiane una centrale eolica completa (circa 25 unità), che potrebbe arrivare a 90 MW, calcolato come il fabbisogno di 75000 case di abitazione. Ogni unità viene assemblata a terra e poi portata in mare, piattaforma galleggiante, tenuta sul posto da catene o ancore; sul prototipo di Brindisi è montata una centrale di 80 kW; versioni delle turbine fino a 3.5 MW sono in costruzione potrebbero essere montate entro il prossimo autunno.
Da notare la doppia pala, rispetto alla tripla pala degli anni '90: i motivi che avevano fatto passare a tre pale sulla terraferma (rumore e alta velocità di rotazione) non fanno invece differenza in mare. Anzi, l'alta velocità (30-35 giri/minuto, il doppio di una turbina a 3 pale) risente meno del moto ondoso.
La parte più difficile è adattare questa tecnologia al possibile ricavo ottenibile dall'energia eolica, certamente più basso di quello petrolifero, soprattutto al valore attuale di quest'ultimo. Sono state anche individuate le condizioni per un funzionamento ottimale: una distanza di circa 10-15 miglia nautiche da terra, in zone dove il vento possiede una velocità di almeno 8 metri/secondo; in questo modo, oltre alla maggiore efficacia delle piattaforme, queste ultime non sarebbero nemmeno visibili a occhio nudo da terra.
Sulla stessa strada è la norvegese SWAY, che prevede un prototipo completo entro il 2010.
L'energia eolica nel mondo sta crescendo con un tasso del 20% annuo, con una potenza installata attuale rispetto ai consumi globali dell'1.3%. Il sito http://www.wwindea.org riporta che nel 2007 sono stati aggiunti a livello mondiale almeno 19 GW. Il mercato mondiale eolico offshore potrebbe arrivare entro il 2020 a 40000 MW, se si riuscirà a migliorare la produzione di simili costruzioni.

Fonte: Technology Review

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