2007-08-11

Altra musica (quasi) libera!

Altri brani saranno disponibili nel formato mp3 senza la protezione (DRM) che impediva la copia oltre un certo numero. Aveva cominciato la EMI circa 3 mesi fa, evento rimarcato in un post passato: un accordo con l'iTunes Music Store permetteva di acquistare ad un prezzo leggermente più alto del normale brani in mp3 senza protezione. Ora anche la Universal si sta preparando al passaggio (non metto link al sito Universal italiano in quanto costruito interamente in flash, quindi praticamente inutilizzabile per una ADSL ed un computer normali - ottima scelta questa del webmaster... anche la EMI non scherza, ma almeno il flash è puramente estetico e può essere bloccato).
Stranamente, la scelta della Universal è stata quella di non rinnovare il contratto con il Music Store di Apple; potremo quindi usare il nostro iPod con gli artisti Universal, ma acquistando (anche qui a poco più di un dollaro) presso altri siti. La differenza sarà che probabilmente otterremo solo degli mp3 e non degli AAC, notoriamente di qualità superiore a parità di peso in megabyte.
Notizia positiva, quindi: le major stanno accorgendosi che alla fine se i prezzi sono bassi gli appassionati non sono affatti restii all'acquisto regolare invece che al download.
Non ci dimentichiamo certo che ogni volta che acquistiamo un qualunque dispositivo di registrazione una parte del prezzo va alle major musicali, supponendo che siamo tutti pronti a riempire ogni byte di musica piratata; allo stesso modo non dimentichiamo che al prezzo di un euro ci viene venduta musica di qualità notevolmente inferiore a quella da CD (provate a mettere un mp3 su un impianto stereo degno di questo nome...), senza copertina, custodia, testi, ecc ecc... Tuttavia prendiamo queste aperture come un altro passo verso un modo di gestire il copyright in modo consono ai mezzi attuali.

2 commenti:

AlexM ha detto...

Beh... non rinnovando il contratto con iTunes Store ci perde lei.
Ora deve mettersi su un sito tutto suo (che costa!) oppure pagare i contributi al buon Bill (che tutti conosciamo, vero?) per il suo Windows Media Guide.

P.S.: beh in effetti il sito della Universal è un po' pesante, riesce a portare le mie due CPU a metà........

Anonimo ha detto...

Le alternative (come partnership) per le case discografiche ci sono e ne stanno per uscire altre...evidentemente nascono piattaforme di distribuzione che sono più convenienti rispetto ad iTunes.

Il fatto stesso che vi siano dei tali spostamenti dimostra che il mercato è in fermento per via della rivoluzione sulla distribuzione musicale che via via si sta imponendo sempre di più.
Sono del parere che il vero nemico delle grandi major discografiche non è nè il DRM mancato nè tantomeno il filesharing. Il loro vero nemico sarà presto la creative commons.
Sulla rete gli artisti si stanno organizzando ed emergendo. Penso manchi poco al boom...ovviamente si troveranno altri canali di "sfogo" per i ricavi milionari delle major.