Ormai in rete è un argomento noto: Google sta sperimentando il proprio telefonino che usa Android come sistema operativo. Però pochi lo hanno visto sul serio, dato che le prove sono ad invito.
Sulla rivista Wired, in questo articolo, c'è una recensione abbastanza particolareggiata, dallla quale si può cominciare a capire qualcosa.
Prima di tutto si nota che Google, fedele alla sua filosofia, punta a fornire molte cose gratuite in rete: praticamente tutte quelle che lo stesso Google fornisce. Tanto per fare un esempio: il calendario, i contatti e le altre applicazioni, esclusa GoogleDoc, accessibile solo via web, come da computer, ma senza la possibilità di editing. Spicca la forma molto simile all'iPhone, con angoli più arrotondati ed uno schermo di 800x400 pixel, di tipo touch capacitivo. Al momento non sono supportate le gesture multitouch, anche se probabilmente lo schermo le supporterebbe; forse il software a corredo presenta qualche problema.
Come l'iPhone ha un solo tasto fisico, mentre gli altri sono virtuali, anche se sempre presenti. In USA l'operatore scelto per il lancio è T-Mobile (per l'iPhone è ancora oggi AT&T), ma sarà possibile acquistarlo sbloccato, come per l'iPhone in Europa.
Mi sarei atteso di più sul prezzo: 530$ americani; fatte le debite proporzioni, siamo di qualcosa sotto il livello dell'iPhone, che in Italia viene venduto sbloccato attorno ai 600€ (ai prezzi USA bisogna sempre aggiungere l'IVA). Una forte delusione invece è la memoria: 512MB sul telefono, con possibilità di espansione su schede SD (sembra che venga fornito con una da 4GB); rispetto al melafonino da 16GB, siamo ad un livello basso. Inoltre, le prime notizie dicono che le applicazioni possono essere inserite solo sulla memoria interna: cioé, bisogna fare attenzione a scaricare solo quelle che servono, altrimenti si rischia di non avere più spazio. Evidentemente, l'idea di Google è di fornire molti servizi automatici in rete, quindi aver bisogno di poche applicazioni e mettere musica ed altro sulla SD da 4GB, praticamente lo spazio di un piccolo iPod. L'espandibilità è quindi legata a quanta memoria si riesce a far stare su una SD; dall'altro lato, l'iPhone parte con moltissima RAM in più, che però non è espandibile.
Lo schermo sembra presentarsi molto bene, ma è meglio non utilizzarlo a piena luminosità, visto che scarica tremendamente la batteria: le prove sembrano indicare una autonomia di una giornata, non di più, a dispetto delle 7 ore dichiarate di conversazione. D'altra parte, il cambio della batteria può essere fatto senza problema, mentre l'iPhone, una volta che la sua batteria è esausta, deve essere portato in manutenzione per cambiarla.
Chi l'ha provato afferma che è la migliore implementazione di Android mai vista, con molta grafica (magari anche qualche parte superflua, tipo una sorta di luce pulsante quando suona: difficilmente visibile, dato che di solito il telefono lo si tiene in tasca!).
Una buona pensata è il riconoscimento vocale, utilizzabile ogni volta che si clicca su un campo di testo: invece di scrivere si può parlare; sembra che funzioni abbastanza bene e questo è un buon passo verso un minore uso di micro-tastiere, che siano vere (tipo Blackberry) o virtuali (iPhone).
Avendo Google la visione in cui la rete è la cosa importante, tutto è predisposto per funzionare in quel modo, navigatore compreso, che ovviamente usa le GoogleMap! Sarà da vedere come verrà considerato in Europa, dove le tariffe per la connessione internet son piuttosto altine.
Il collegamento al pc sembra un lato oscuro: lo si può connettere via USB, ma è necessario dare un comando perché venga visto; la sync è manuale, ottenuta trascinando gli elementi. Dall'altro lato l'iPhone sincronizza utilizzando iTunes in modo automatico: questo provocherà probabilmente una guerra di religione tra chi vuole sapere cosa si sta facendo e chi invece non glie ne importa nulla, basta che funzioni.
Al momento, quindi, potrebbe essere un buon concetto, ma che al momento non preoccupa né Blackberry né l'iPhone.
Vedremo se queste prime impressioni si confermeranno con l'evoluzione, oppure se resterà un puro esercizio scolastico.
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