2011-10-02

If This Then That: social o assistant?

Da qualche settimana si sente parlare in rete di quello che potrebbe essere la madre di tutti i social: indicato con IFTTT, acronimo di If This Then That (se è così, allora cosà, lo tradurrei), si propone come una sorta di collante che dovrebbe tenere assieme tutta la nostra vita digitale.
Il suo nome proviene dalla base di un linguaggio di programmazione, ma è rivolto anche a chi di programmazione e logica sottostante non sa nulla: sta alla fantasia dell'utente (e alle sue necessità) inventarsi dei flussi logici che gli permettano di facilitarsi le operazioni.
Da questa spiegazione non si capisce nulla, lo so! Vediamo allora di fare un esempio: potrei volere che tutte le volte che sono taggato su Facebook, mi arrivasse un SMS sul telefonino. Bene, questo sito, al momento gratuito, mi permette di farlo; in altre parole, posso impostare (programmare) un flusso che reagisca (then that) all'evento di tag (If This).
Gli autori del sito si rendono conto che la cosa è piuttosto nuova e per aiutare gli utenti hanno predisposto altri esempi: tutte le immagini che mando al mio account Flickr me le ritrovo automaticamente caricate sul mio Dropbox! Una buona semplificazione: se non ho accesso al mio computer, ma solo al web, al ritorno a casa mi troverei le foto sulla mia cartella Dropbox locale; in effetti però, tutti gli esempi riportati sul sito sarebbero comunque risolvibili in modo semplice (in questo caso, Dropbox sarebbe comunque accessibile anche via web). La differenza è un upload in meno, che qualche volta può anche far piacere, visti le velocità di upload che ci vengono fornite dai nostri provider...
Indubbiamente, si tratta di un concetto nuovo, che probabilmente in futuro si amplierà, fornendo capacità aggiuntive non ottenibili altrimenti.
Un altro esempio: durante un viaggio di una settimana, il mio sito meteo di fiducia prevede temporali proprio nella zona in mi trovo e IFTTT mi telefona per avvisarmi (questo solo in USA, per adesso).
Si tratta di cose che una persona un po' esperta della rete risolve senza problemi (quando mi metto in viaggio guardo sempre le previsioni, anzi, le controllo durante il viaggio).
Al momento vedo implicazioni sulla privacy (un sito contiene tutti i riferimenti a tutti i miei account in giro per la rete, anche se ho usato nick diversi per ciascuno) e poca utilità; inoltre i servizi proposti prima o poi potrebbero diventare a pagamento (quanti SMS e telefonate potranno fare gratis?), a meno di non ottenere introiti pubblicitari o da altre fonti (statistiche di accessi? Abitudini?). C'è poi anche la possibilità di condividere le azioni impostate con altri utenti, non è chiaro a che livello.
Con le informazioni su quei server si potrebbero collegare le notizie di un account LinkedIn con un blog di scemenze su Google e con la rete di amicizie su Facebook: non è la prima volta che un datore di lavoro esamina la rete per conoscere meglio chi sta per assumere.
Sembra che negli States le iscrizioni stiano aumentando (da un mesetto le iscrizioni sono aperte a tutti), nonostante il sito non presenti alcuna anteprima di quello che si può ottenere iscrivendosi; vedremo come si evolveranno le cose: se si tratterà di una moda passeggera o di un reale servizio.

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