In questi ultimi mesi la Guarda di Finanza ha bloccato numerosi siti che fornivano download illegali di file, musica e film. L'ultimo e più famoso di questi è The Pirate Bay, al quale sono ora impediti gli accessi.
Fino a qui nulla da dire, la legge è legge.
Ovvio che sia possibile, per chi ne mastica un po', accedere ugualmente a quel sito: tra i downloader pirati sembra essere in corso una gara per accedervi comunque. Ma c'è un problema: indiscrezioni dalla rete dicono che chiunque effettui l'accesso a The Pirate Bay come utente registrato, ma anche non registrato, sotto forma di curioso, sembra che verrà tracciato. Sembra infatti che alcuni ISP inoltrino le richieste di accesso ad uno strano indirizzo IP, di proprietà della LFPI (l'associazione per l'industria discografica nel mondo). In questo modo le case discografiche potrebbero raccogliere gli indirizzi IP dei visitatori, per utilizzarli in seguito in azioni legali (sappiamo che occorre solo pazienza per individuare un normale navigatore).
Sarà vero? Oppure si tratta di una voce messa in giro in modo che nessuno vada più su quel sito?
Non molto tempo fa, un'azione legale era stata bloccata dal Garante per la Privacy, spiegando che una certa organizzazione svizzera, che aveva effettuato il monitoraggio, non era autorizzata a seguire i movimenti sulla rete degli utenti. In questo caso però il problema potrebbe non sussistere, per la presenza della GdF, ovviamente se autorizzata.
C'è però sempre da notare che anche chi non infrange la legge, non scaricando nulla dal sito, verrebbe ad essere monitorato e questa era una delle motivazione del Garante nel bloccare l'azione legale.
Vedremo come andrà a finire questo ennesimo scontro tra sostenitori dei download e quelli del diritto d'autore.
Fuori discussione che rischiare di brutto quando lo stesso brano può essere recuperato legalmente dall'Itunes Store per 0.99 centesimi...
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